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Patologie del feto e dei suoi annessi: infezione da Chlamydia trachomatis


L’infezione da Chlamydia trachomatis contratta durante la gravidanza può favorire indirettamente complicanze ostetriche come aborti, morte fetale, parto pretermine e rottura prematura delle membrane ( PROM ).

La cervicite o l’uretrite da Chlamydia è la fonte del contagio fetale al momento del parto o delle possibili complicanze in puerperio.

Nel 50% dei casi i neonati da madre infette possono presentare, a distanza di 5-10 giorni dal parto, una grave forma di congiuntivite che col tempo può esitare in cecità permanente o in gravi disturbi oculari; inoltre, più tardivamente, fino a qualche mese dopo la nascita, l’infezione può presentarsi associata a polmonite, bronchite, rinofaringite e otite.

La diagnosi di clamidiosi viene effettuata attraverso indagini colturali, test di immunofluorescenza diretta o test immunoenzimatici.

Per la prevenzione dell’infezione è opportuna la ricerca dei geni di Chlamydia in campioni di urine delle donne gravide a rischio, oltre alle indagini di screening per le malattie sessualmente trasmesse, eseguite almeno una volta nel corso del terzo trimestre di gravidanza. ( Xagena2010 )

Gyne2010

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